Le differenze tra PRG e PSC

Il Piano Strutturale Comunale è lo strumento di pianificazione urbanistica generale che viene predisposto dal Comune sul proprio territorio, per delineare l'identità culturale, le scelte strategiche di sviluppo e per tutelarne l'integrità fisica ed ambientale.

A differenza del PRG, che aveva carattere prescrittivo, il PSC, che non determina direttamente l’edificabilità dei suoli, ha il compito di dare indirizzi per la futura gestione del territorio, prendendo in considerazione, tra le altre cose, la valorizzazione delle risorse esistenti ed il loro sviluppo economico e sociale, con grande attenzione agli aspetti della qualità urbana ed ambientale e della sostenibilità delle scelte di piano.

Viene meno quindi il carattere prescrittivo dello strumento urbanistico generale: il PSC infatti, non produce alcun effetto giuridico sui suoli, non impone vincoli e non assegna alcun diritto, limitandosi a recepire i cosiddetti “vincoli sovraordinati”, definiti da leggi e piani di scala superiore a quella comunale (vincoli ambientali, paesistici, relativi all’assetto idrogeologico, ecc.). Le sue previsioni sono quindi solo programmatiche e vengono tradotte in prescrizioni dagli altri due strumenti, il POC, strumento facoltativo relativo alle trasformazioni urbanistiche, da attuare nei cinque anni della sua validità, e il REU, che riguarda gli interventi puntuali relativi al patrimonio edilizio esistente, di recupero, demolizione e ricostruzione, o anche nuova costruzione. Altra differenza fondamentale tra PSC e PRG riguarda il dettaglio delle previsioni: il PSC si deve limitare alle indicazioni essenziali, strutturali appunto, senza entrare in dettagli eccessivi, che saranno invece precisati dal POC e dal REU 

In particolare il PSC, piano dunque di indirizzi generali e di condizioni di lunga durata, valuta la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali ed antropiche presenti nel territorio e ne indica le soglie di criticità; definisce le trasformazioni che potranno essere attuate attraverso interventi diretti disciplinati dal POC; fissa i limiti e le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili; individua le infrastrutture e le attrezzature di maggiore rilevanza, per dimensione e funzione; classifica il territorio in urbanizzato, urbanizzabile e agro-forestale; individua gli ambiti del territorio comunale e definisce le caratteristiche urbanistiche e funzionali degli stessi, stabilendo gli obiettivi sociali, funzionali, ambientali e morfologici e i relativi requisiti prestazionali.

 

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